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Che il tempo stia dando definitivamente ragione alla storica formazione neozelandese ? Fatto sta che il nuovo 'Silver Puppet's' si prospetta come l'ennesima gemma nel loro catalogo, fatto di gentili alleanze soniche e brani che solleticano gentilmente la fantasia. Figli di quegli anni '80 che riscoprivano l'ondata psichedelica unitamente al furore delle corde folk, i Chills hanno sempre mantenuto uno stile invidiabile, affacciandosi spesso sui territori di quella canzone 'americana' rivista e corretta agli antipodi. In questa formazione rinnovata la band del leader Martin Phillips ritrova energie e spirito, convincendoci con una prova magistrale.

Che il tempo stia dando definitivamente ragione alla storica formazione neozelandese ? Fatto sta che il nuovo 'Silver Puppet's' si prospetta come l'ennesima gemma nel loro catalogo, fatto di gentili alleanze soniche e brani che solleticano gentilmente la fantasia. Figli di quegli anni '80 che riscoprivano l'ondata psichedelica unitamente al furore delle corde folk, i Chills hanno sempre mantenuto uno stile invidiabile, affacciandosi spesso sui territori di quella canzone 'americana' rivista e corretta agli antipodi. In questa formazione rinnovata la band del leader Martin Phillips ritrova energie e spirito, convincendoci con una prova magistrale.

Si dice che una persona le cui parole sono cos? potenti da far vibrare le persone e gli esseri che la circondano abbia una lingua d'argento. ? giusto, quindi, che Mackenzie Scott-che ha passato gli anni '20 a fare musica pop sotto il suo soprannome Torres, ha scelto di chiamare il suo quarto album, e il primo su Merge, proprio questo. Registrato da O'Deer a Brooklyn, New York, Silver Tongue ? una realizzazione in scala reale del mondo che Scott ha creato negli ultimi album della Torres. Anche quando canta con toni pi? sommessi, la voce di Scott ? fervente, i suoi testi sono emozionanti e inflessibili, poich? attinge sia dal divino che dal quotidiano.

Anticipato da un mixtape che ne rivelava la svolta sonora il nuovo album dei Black Lips segna anche la partnership con Vice e Fire Records, a 2 anni di distanza da Satans graffiti or Gods art? Il disco, registrato nei leggendari (e recentemente riaperti) Valentine Recording Studios nel Laurel Canyon (qui ci suonarono tanto i Beach Boys quanto Bing Crosby), segna ( un ritorno al raw sound delle origini per la band composta da Cole Alexander (voce, chitarra e armonica), Jared Swilley (basso), Oakley Munson (batteria), Zumi Rosow (sax) e Jeff Clarke (chitarra) che lo ha co-prodotto e registrato su nastro 2 con laiuto di Nicolas Jodoin. Ad anticiparlo, i singoli Odelia e Gentlemen, entrambi arrangiati su basi Southern & Country. Un baccanale RnR nel primo caso e un vintage RnB tra Rolling Ston